“RAVENNA RUGBY FOOTBALL CLUB…for SCHOOL”
Progetto Motorio/Sportivo e Relazionale per la Scuola Primaria

“Il Rugby é l’unico sport dove qualunque talento non può nulla se non collabora con la squadra”

IL RUGBY A SCUOLA…CHI SIAMO E PERCHE’

Giunto quest’anno alla nuova “stagione” di attività nelle scuole, il Ravenna Rugby F.C. riprende il percorso nelle Primarie e con i Docenti del territorio.

Insieme alla Franchigia Romagna RFC, Club di riferimento e guida del Territorio, si è predisposta una raccolta organica di tutte le proposte motorie effettuate sui campi della Romagna, da cui è nato un progetto di formazione per Docenti, realizzato in collaborazione con l’Ufficio Educazione Fisica dell’U.S.R, Ambito di Ravenna; entrambe le proposte e i materiali didattici sono stati messi a disposizione degli Istituti Comprensivi della Provincia di Ravenna nei mesi scorsi, dalla Referente Ufficio Educazione Fisica, Prof.ssa Giulia Cicognani.

Infine, nel corso degli anni, molteplici sono state le occasioni di raccordo e di condivisione di progetti e di eventi con le Istituzioni Sportive e gli Enti Locali: il CONI Provinciale, che ha concesso il proprio patrocinio ai progetti “Rugby a Scuola” e “+ Sport” sviluppati dal Club insieme all’Ente Scolastico “Torre Rugby”; l’Assessorato allo Sport del Comune di Ravenna; il Comitato Regionale FIR Emilia-Romagna; la Franchigia e il Romagna Rugby F.C. e la F.I.R- Federazione
Italiana Rugby Anche grazie a queste esperienze di interscambio educativo e sportivo, vissute nel corso dei precedenti anni, si conferma il profondo valore educativo del rugby , che non a caso denomina ” rugby men” e non ” rugby players” i propri atleti : “men” cioè uomini, e in senso più ampio, persone, che disputano un incontro difficile ma appassionante, rude ma corretto; che sanno rialzarsi da ogni caduta, passare la palla per mandare in meta non tanto
il singolo quanto la squadra, così come sanno anche riceverla da un compagno in difficoltà e continuarne l’opera incompiuta: in sintesi, quanto di più simile alla vita ci possa essere, con il massimo rispetto dell’arbitro, espressione delle regole, di tutte le regole, se vogliamo, che ogni individuo incontra nella propria esistenza.

Collaborare, vincere le proprie insicurezze, o anche le proprie piccole e grandi paure ( di non farcela, di farsi male, di qualcuno più alto o più massiccio) saper rinunciare a qualcosa di sè per un compagno, vivere la “fatica” e l’impegno fisico come un elemento necessario per raggiungere un traguardo, accettare infine la sconfitta non come un disastro irrecuperabile o un’ingiustizia perpetrata da altri, ma come un’eventualità possibile, che non toglie nulla alla persona se si è spesa al massimo, e con onore : questo e molto altro insegna il rugby, ancora non abbastanza diffuso nel nostro Paese, forse sempre per quell’alone di pericolosità che lo precede, ma che è assai distante dalla realtà effettiva dei fatti documentati anche in ambito medico-sportivo.

Certo, è uno sport di contatto, (al campo) certo si cade, ci si sporca, ma ci si rialza… talvolta con qualche livido, qualche bernoccolo…ma anche questi hanno fatto da sempre parte della crescita di ogni individuo, sia fisicamente che emotivamente…In cambio, ai bambini che l’hanno provato senza preconcetti e condizionamenti, ha offerto un divertimento impareggiabile, proprio perchè la sua dimensione di libertà , di terra e di vento regala sensazioni ineguagliabili.

“E’ sporco il rugby?? Solo quando è fatto bene !” recita un adagio…e ai nostri bambini, soprattutto dopo la pandemia, sporcarsi un po’ di terra, non può che fare immensamente bene, soprattutto per i più piccoli che hanno visto improvvisamente restringersi pesantemente la possibilità di entrare in contatto fisico ed emotivo con l’altro e con le cose, avvolti per necessità superiore, da barriere fisiche ed emotive.

Certamente, l’attività sportiva a scuola deve necessariamente essere ultrarispettosa dei protocolli Ministeriali e Federali per il contenimento dei contagi, esattamente come al campo in questi due anni, ma il gioco all’aria aperta, con attività individuali inserite in un contesto di squadra e di sfide con le proprie capacità e con quelle altrui, può sicuramente migliorare lo stato emotivo dei bambini, attivare o rinforzare risorse interiori di benessere ed autostima, potenziare gli schemi motori di base, semplici e complessi, contestualmente all’esperienza motoria con un nuovo attrezzo, la palla ovale, che ha già di per sè caratteristiche tali da indurre all’essere elastici, duttili, attenti all’imprevisto.

LA NOSTRA IDEA DI RUGBY A SCUOLA

In particolare, nel percorso educativo e pedagogico che la scuola persegue, il rugby concorre alla possibilità di crescita dell’individuo e del gruppo classe perchè:

  •  favorisce la socializzazione e l’integrazione dei bambini, attraverso esperienze ludiche e motivanti;
  • offre opportunità di esperienze differenti nell’ambito motorio e l’approccio a nuovi stili di gioco e di sport, stimolanti ed educativi;
  • contribuisce allo sviluppo e al potenziamento della coordinazione generale e specifica e di tutti gli schemi motori di base, in progressione dal semplice al complesso;
  •  migliora l’autostima, la percezione di sè, il controllo del movimento del proprio corpo e il benessere globale dell’individuo;
  •  favorisce l’inclusione di tutti i bambini indipendentemente dalla struttura fisica, giacchè per ogni fisicità è facile trovare in squadra un’utile e preziosa collocazione per il conseguimento del comune obiettivo: “Il potente sfonda, il piccolo s’infiltra, l’alto salta, il guizzante corre. In una squadra di rugby c’è
    posto per tutti” (Luciano Ravagnani, giornalista);
  •  educa al superamento degli stereotipi di genere, essendo organizzato , fino ai 12 anni, in squadre miste di maschi e femmine, spostando l’attenzione sulle capacità e attitudini proprie e altrui, indipendentemente dall’essere maschio o femmina;
  •  valorizza nelle bambine, la percezione positiva di sè e della propria forza interiore, l’accoglienza del proprio fisico anche se non allineato agli stereotipi del mainstream o dei media, abituandole ad avere una parte attiva e proattiva nel gioco quanto nella vita;
  •  supporta il lavoro degli insegnanti di classe sul rispetto delle regole specifiche e generali, anche per quei bambini che incontrano maggiori difficoltà ad introiettarle e farle proprie;
  • evidenzia come positiva la figura dell’arbitro/custode delle regole, includendolo nella dimensione del gioco come assolutamente necessario perchè esso si compia, chiamandolo poi a condividere il post-partita, insieme alle squadre avversarie, nel terzo tempo, momento in cui il sano agonismo si stempera nella condivisione e nella convivialità, piuttosto che in sterili polemiche;
  •  rinforza le dinamiche di gruppo attraverso l’ esperienza operativa di collaborazione per un fine comune, per raggiungere il quale ogni compagno è prezioso e insostituibile;
  •  offre opportunità esperienziali altre rispetto a quelle dominanti e stimola curiosità verso culture e tradizioni differenti da quelle abitualmente vissute.

ATTIVITÀ IN ORARIO SCOLASTICO ed EXTRASCOLASTICO

Il nostro Progetto Didattico, elaborato per le classi di scuola primaria, prevede due linee operative, che si realizzano con queste modalità:

  • PRIMO MOMENTO
    1) Attività motoria e di scoperta del gioco e dei valori del rugby in orario scolastico rivolta a tutti gli alunni dalle classi prime alle quinte, condotta da allenatori/educatori del Ravenna Rugby e del Comitato Regionale FIR, con formazione federale o universitaria ed esperienza nel settore bambini e adolescenti, oltre che, per molti di essi, di pluriennale e appassionata attività in ambito scolastico, modulata appositamente sull’età e sullo sviluppo fisico e
    relazionale dei bambini.
  •  SECONDO MOMENTO ( successivo e opzionale, su proposta del Club o a richiesta delle Scuole )
    2) Attività sportiva rugbistica in orario extra-scolastico, presso il Campo da Rugby del Club, per gli alunni che desiderino proseguire l’esperienza della mattina, partecipando agli allenamenti pomeridiani con i pari età del Mini e a tutte le proposte di competizione dei circuiti federali e non, contribuendo all’ampliamento della pratica sportiva dei ragazzi e riducendo le barriere sociali ed economiche che spesso limitano la possibilità di praticare sport a livello
    personale. Inoltre, la partecipazione alla vita del Club e dell’Ente consente esperienze di socializzazione e di inclusione a tutti i bambini, indipendentemente dalla provenienza sociale, geografica o culturale, favorendo il senso di appartenenza alla squadra e alla “famiglia ovale”
    Tale opzione prevede, per scelta della Federazione e del Club, la totale gratuità sia per gli alunni che per le scuole, alle quali non compete nessun onere economico; si fonda, anche a livello normativo, su accordi tra Istituzione Scolastica e Club, secondo l’intesa tra il MIUR, il CONI e la F.I.R., attraverso l’istituzione dell’Ente Scolastico Tutorato, come già nelle positive precedenti esperienze della Società.
  •  CLASSI COINVOLTE : il progetto si rivolge di consuetudine alle classi 3^-4^-5^, ma è possibile attivare, su richiesta dei docenti, anche il percorso motorio dedicato ai più piccoli (classi 1^-2^).
  • Il progetto prevede un incontro in Meet, diviso per fasce di età ( 1^-2^-3^ e 4^-5^) con presentazione di tutto lo Staff degli Educatori e del rugby (storia, principi di gioco, valori e tradizioni) a tutti i bambini e ai Docenti, e di 3 incontri ludico-motori e sportivi a scuola. Possibilità di un momento finale di gioco al campo, in orario extrascolastico.
  •  L’attività sarà condotta all’aperto, sia per rispettare l’essenza della disciplina, sia perchè si riduce enormemente l’eventualità di trasmissione del contagio in caso di singole positività nei gruppi classe.
  •  Le proposte operative saranno pienamente rispettose dei protocolli anti-Covid sia scolastici che federali; a questo proposito, sarà necessario svolgere attività per 45′ con ogni gruppo classe, al fine di poter igienizzare e riorganizzare il materiale per la classe successiva.
  •  Tutto il materiale tecnico specifico sarà messo a disposizione da parte della Società e del CRER ; esso e l’attività degli educatori non comportano oneri per la scuola.

DIRIGENTI E RESPONSABILI FRANCHIGIA E F.I.R CRER COINVOLTI NEL PROGETTO

PRESIDENTE DEL COMITATO REGIONALE F.I.R. Emilia-Romagna
Giacomo Berdondini

PRESIDENTE RAVENNA RUGBY FOOTBALL CLUB
Mario Battaglia

RESP. PROGETTO SCUOLE RAVENNA RUGBY F.C. e FRANCHIGIA ROMAGNA RUGBY
Marianna Dall’Ara

EDUCATORI-COACH CLUB E CRER PER L’ ATTIVITA’ DI RUGBY A SCUOLA
Giulia Napoletano – Filippo Dall’Agata – Massimiliano Gardini – Matteo Dracini
Bruno Xella – Marianna Dall’Ara

“Il rugby è trenta bambini che inseguono un sacco di vento”

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